#helloboston

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Ormai ci siamo. Sono partiti gli ultimi saluti, manco stessi partendo per l’Afghanistan.

Come al solito mi volto indietro e mi pare sia passato pochissimo da quando mi sono iscritta alla maratona più storica degli USA. In realtà, non è che io fossi poi così attirata … avrei preferito fare Tokyo, più che altro per una sete di cultura personale di vedere un altro Paese.

Ma poi il buon Jack mi ha convinto, e così eccomi qui a prepararmi a questa nuova avventura sui 42k. Probabilmente sarà l’unica gara che correrò sulla distanza quest’anno. Come avevo già scritto, sono stanca di trovarmi tirata a puntino per fare un gran tempo e regolarmente essere rottissima un mese prima del gran giorno.

Boston non fa eccezione, se non che mi sono rotta ancora prima di arrivare ad essere tirata a puntino e tutt’ora mi sto allenando con un tendine peritoneale super infiammato/ispessito/e semi dolorante. Il 6 Marzo non camminavo, due settimane fa ho ripreso a correre con un pochino più di costanza, una settimana fa sono riuscita a fare l’ultimo lungo di 30k, altrimenti sarei andata davvero allo sbaraglio (e non mi pareva mica tanto il caso).

Non so bene cosa aspettarmi da questa corsa. Sono emozionata e al tempo stesso eccitata dal fatto di correrla in allegria, senza turbe di tempo. Il percorso mi è stato descritto come piuttosto impegnativo, in discesa fino al 21k e poi con dei continui sali e scendi, in alcuni casi devastanti. Il fatto di dovermi preoccupare solo di arrivare in fondo senza rompermi, mi solleva enormemente :)

Il mio progetto prevede di avviarmi alla partenza insieme alla ciurma mascolina di cui faccio parte, che però di fatto partirà per correre un’ora prima di me, perché parte di una wave più veloce. Nel frattempo io mi sparerò delle gran pose, parlerò con la qualunque e probabilmente mi aggirerò intorno a qualche focherello con una copertina di pile in stile homeless americano per cercare un po’ di calore, saltando come se fossi sulle braci ardenti (ragazzi, sarò là al gelo dei 2 gradi dalle 6.30 fino alle 10.30, orario della mia partenza).

Una volta partita deciderò se il mio obiettivo è spararmi una posa ad ogni miglio, battere più cinque possibili, prendere più incitazioni possibili o semplicemente correre (che però mi parrebbe un po’ noiosetto, visto lo spettacolo a cui assisterò).

Non ho grandi pretese. Voglio solo divertirmi. #helloboston, io sto arrivando.

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