Anno Zero.

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Sono giorni un po’ strani.
Da una parte c’è quella parte di me conscia di avere portato a termine il compitino dell’anno, chiudere almeno una maratona. Questa parte di me se ne sta a pancia in su, stesa a terra scodinzolando tutta contenta.

Dall’altra c’è quella parte di me che ha già archiviato il tutto, lo ha memorizzato e catalogato molto bene, e concentrata 100% si è rimessa sulla strada con un approccio completamente diverso. Non più 5 allenamenti alla settimana di corsa, per ora niente allenamenti lunghi, ma molto lavoro in palestra e piscina e corse leggere.

È un po’ un anno zero. Pulisco bene ciò che ho lasciato dietro di me e mi proietto in avanti, con molta voglia di fare.
MA tutto questo in corrispondenza di tanti cambiamenti. Eh sì, la corsa non è fatta solo di gambe ma anche di cuore, soprattutto di quello, almeno per me.

Così mi trovo a correre nell’arco di 24 ore emozioni completamente scombinate e stonate.
L’arrivo di Simone, che mi fa sentire zia, anche se non biologicamente (uhm ma si potrà dire? Mi fa un po’ concime scarso ‘zia non biologica’, ma vabbè) ma sicuramente affettivamente.
Insomma passi 9 mesi ad aspettare una persona che non sa minimamente chi sei, ma a cui rivolgi pensieri e discorsi (soprattutto quelli, e sì, soprattutto sul tema: ‘Ti spiego quali sono le cose per. Una breve tuttologia’). E poi quella personcina te la ritrovi lì, tutta bella pacifica con la sua tutina, che ti aspetta in polleggio e che al massimo ti rivolge un rigurgitino. Ecco sono queste le cose che ti ricordano il: ‘Take it easy’ ma anche ‘Oh, ma quand’è la tua volta?’

Poi i 90 anni della Gemma, quella moracciona di mia nonna, a cui non le scappa manco … non perde un colpo per fare battute, tra cui, naturalmente, con un ritmo incredibilmente studiato e cadenzato:
‘Beh allora, ma mi vuoi proprio far morire senza farti vedere sposata?’ (risposta: ‘Certo nonna, lo spirito santo ne sposa parecchie tutti i giorni) e ‘Ma te c’i propri mata ande’ a fe’ d’la fadiga e a spendar di suld!”* (risposta: ‘Ma nonna, ma io vedo e conosco un sacco di cose quando vado a correre, e soprattutto … Mi diverto!’ – ok, devo dire che questa risposta funzia molto meno della prima, manca del potere dello spirito, d’altronde).
Insomma, poter rivedere tanti passaggi della sua vita raccontati o visti in foto in questi giorni, mi ha fatto riflettere ancora di più di quanto sia bello non solo vivere, ma circondarsi degli affetti. E ancora di più mi ha fatto decisamente prendere coscienza di quanto fossi idiota da bambina, visto che in tutte le foto ho delle facce da disagiata vera. Poi si stupiscono che corro maratone, tsè.

Infine, la perdita di una persona importante nella vita di un amico, di cui proprio sei entrata a far parte poco prima che questo succedesse. E cosa diceva questa persona. Proprio il riassunto di tutto quello su cui sto correndo in questi giorni: amare la vita sempre, al 100%, comunque essa ci si presenti.

Correre così, ti fa tenere tutto un altro ritmo.

*ma te sei proprio matta ad andare della fatica e a spendere dei soldi (per farla)

8 thoughts on “Anno Zero.

  1. Saluti a Matteo, se lo senti, anche da parte mia.
    Ed un abbraccio a tua nonna.
    Anche la mia avrebbe detto le stesse cose se mi avesse visto!

  2. Bellissimo pezzo Anne! Mia nonna deve essere proprio “rimbambita” ormai… le faccio vedere le foto e mi dice “oh, fai proprio bene, divertiti!” oppure mi vede arrivare e la prima cosa che mi chiede è “sei andata in montagna?”… Ma il succo è sempre lo stesso: vivi! un abbraccio

  3. Ovviamente ho visto solo ora. Ovviamente grazie (a tutti) per l’affetto. L’unica cosa che conta veramente nella vita (e non vorrei essere banale ma è così)!

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